Tempio di Karnak
CROCIERA SUL NILO : IL TEMPIO DI KARNAK
Il santuario di Karnak è sicuramente una delle maggiori espressioni della civiltà egizia, importante al punto tale da essere al centro di studi molto meticolosi da parte degli archeologi.
Il Tempio di Karnak è stato realizzato sulla riva est del Nilo e con Ramses II che assume lo splendore maggiore.
Le parti mancanti sono state depredate nel corso dei secoli, dopo la caduta del mito di Karnak, da muratori che le hanno utilizzate per altre centinaia di costruzioni.
In realtà non è corretto definirlo tempio al singolare, perchè si tratta di più templi, per la precisione tre templi, intervallati tra loro da viali per le processioni, che compongono un unico complesso religioso. La superficie su cui sono stati costruiti è molto vasta ed ha inizio con il viale degli arieti che conduce al primo dei tre templi: il tempio di Amon a Karnak.
Una delle tecniche utilizzate per la costruzione del tempio di Karnak è quella che prevede la realizzazione di rampe di mattoni di fango, realizzati con la semplice asciugatura al sole (tecnica usata ancora oggi in Egitto). Nella parte occidentale del tempio è perfettamente visibile una di queste antiche rampe non rimosse dai lavoratori.
Il primo tempio è dedicato al Dio Amon, divinità dalla testa di ariete ed è stato edificato dal faraone Ramses II, che realizza la sala ipostila più grande di tutto l’Egitto. La firma di Ramses è presente anche nei particolari del Tempio ed è perfettamente visibile nei due colossi, raffiguranti il faraone, collocati all’ingresso della sala ipostila.
Le file di colonne che si susseguono sono maestose, ricoperte di bassorilievi, che in alcuni punti riportano ancora la pittura con i suoi colori originali.
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Tra le immagini scolpite nel tempio di Amon a Karnak c’è una di particolare bellezza: è l’albero della vita con Ramses II. La leggenda racconta che Ramses (nome egiziano Ramsur) abbia chiesto al Dio Amon quanti anni avrebbe vissuto e il Dio avrebbe risposto che la sua vita sarebbe durata tanti anni quante foglie sarebbe riuscito a contare. Mentre il faraone contava, le foglie dell’albero della vita crescevano continuamente e da qui deriverebbe non solo la sua longevità (Ramses II visse 92 anni), ma anche il suo essere immortale perchè consacrato nella storia.
Addentrandosi nella parte più interna ed anche più antica del tempio di Karnak, si arriva all’altare.
L’altare era la prima cosa che veniva costruita in un tempio, in modo da potere iniziare a fare le offerte e le cerimonie religiose.
Proprio prima di entrare nella stanza dell’altare, vi sono due pareti su cui sono scolpiti il fiore di loto aperto, con un vivido colore rosso, ed il papiro, simboli rispettivamente dell’Alto e del Basso Egitto.
Il tempio di Amon a Karnak è stato arricchito da opere e sculture varie realizzate dai Faraoni succedutisi negli anni. Ad esempio, i due imponenti obelischi, all’interno, sono stati fatti erigere dalla Regina- Faraone, che per convincere la popolazione a collaborare e a partecipare ai lavori, raccontò di avere ricevuto in sogno la visita del Dio Amon che le chiedeva la costruzione dei due obelischi.
Oggi nel tempio di Karnak c’è soltanto uno degli obelischi, ma la tecnica utilizzata dagli egiziani per costruirli non è ancora stata scoperta e l’unico affresco che descriveva i vari passaggi per la realizzazione e l’innalzamento degli obelischi era stato tramandato dalla Regina Hatshepsut, ma andato irrimediabilmente distrutto per opera del figlio di quest’ultima.
Sul lato sud del Tempio di Karnak si trova un luogo sacro, con un laghetto artificiale, con le cui acque i sacerdoti si purificavano, e c’è anche un piccolo basamento dove poggia la statua di uno scarabeo, simbolo di fertilità e di felicità.
Il tempio di Karnak, originariamente, era collegato ad un altro capolavoro: il Tempio di Luxor. I due templi erano uniti tra loro da oltre due Km di viale adornato da sfingi poste lungo i lati. Nell’odierna Luxor, il viale è occupato da abitazioni, ma tra i progetti della municipalità di Luxor del 2011 rientra anche lo spostamento delle case ed il ripristino del viale delle sfingi.
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