CROCIERA SUL NILO : TEMPIO DI EDFU
Il Tempio di Edfu è una delle tappe fondamentali della crociera sul Nilo. Si può dire che è  il tempio meglio conservato di tutti, ma allo stesso tempo è anche il più rovinato. Non è una contraddizione perché il Tempio di Edfu è stato per diversi secoli sepolto da un mare di fango e sabbia. Il fango ha permesso di conservare intatta la struttura architettonica, le colonne sono tutte integre ed anche il soffitto della sala interna è ancora al suo posto. Tuttavia, il fango e quindi anche  l’umidità che hanno avvolto il Tempio di Edfu hanno portato via l’intonaco ed i colori vividi che rendono così affascinanti i bassorilievi egizi sono totalmente scomparsi.
 Nel Tempio di Edfu sono rimaste soltanto alcune tracce di colori nella parte esterna, mentre all’interno, i soffitti sono quasi del tutto anneriti. Ma sulle pareti del Tempio di Edfu non ha agito soltanto l’opera corrosiva della natura: anche i 14 faraoni della dinastia tolemaica che si sono succeduti hanno contribuito fortemente a danneggiare questa incredibile opera d’arte. Le liti interne alla famiglia hanno generato furibonde lotte politiche e soprattutto l’odio del faraone di turno, che, una volta salito al potere, ordinava ai suoi operai di munirsi di scalpello e di puntellare il volto del suo predecessore scolpito nei bassorilievi.
Tuttavia, diversamente dal Tempio di Hatshepsut, dove il successore si era limitato a danneggiare il volto e gli affreschi realizzati dalla Regina Faraone Hatshepsut, nel Tempio di Edfu non sono stati risparmiati neanche i volti degli dei, anche se molti raccontano che il danneggiamento dei volti delle divinità ia opera dei musulmani.
 La confusione politica che si era creata a quel tempo era tale che non si sapeva quale sarebbe stato il faraone successivo; questo è dimostrato dal fatto che nel Tempio di Edfu ci sono diversi cartigli vuoti proprio perché gli architetti non sapevano quale nome incidervi. Il Tempio di Edfu è dedicato al Dio Horus dalla testa di falco e la sua immagine è presente ovunque: sulla facciate dei piloni, su tutte le pareti interne del tempio ed all’esterno nelle statue che delimitano l’ingresso e che portano la doppia corona dell’Alto e Basso Egitto. Da segnalare è il viale della vittoria, dove è raccontata una battaglia di tre giorni, dove il Dio Horus sconfigge il male, rappresentato dal Dio Seth, dalle forme di un maiale, che viene ridotto in catene, ma non viene eliminato completamente. Una curiosità, sul lato opposto al viale della vittoria c’è un serbatoio utilizzato per la raccolta dell’acqua, che viene erroneamente indicato come nilometro, cioè un meccanismo per controllare l’avanzamento delle acque del Nilo durante la piena. 
In realtà non può trattarsi di un nilomentro, perché il Nilo è distante dal Tempio di Edfu ed il canale che dovrebbe raccogliere le acque è troppo stretto.
Il Tempio di Edfu risente anche della forte influenza greca, visibile nei capitelli delle colonne, che non si presentano più come fiori di loto aperti o chiusi, ma con foglie di acanto di varie forme in base all’espressività dell’artista.
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